domenica 21 febbraio 2010

ADESSO

Non c'è paura più grande che quella di perdere un padre. Il mio.

Perchè non ho idea di cosa possa voler dire perdere un padre e, se così fosse stato, mia madre sarebbe stata troppo agitata, scombussolata e addolorata per spiegarmi cosa vuol dire e cosa si fa quando si perde un padre.

Pur sapendolo, lei che c'è passata quando era poco più giovane di me.
O, forse, la sua situazione era diversa: lei aveva un marito, una figlia piccola a cui pensare, l'ormai famoso posto fisso e... Insomma, tutto quello che io non ho.
Adesso.

Adesso che tutto è rientrato e la paura è passata. Adesso che so che mio padre non è malato, ma sano con un pesce che si porta dietro il retaggio della malattia precedente e di infezioni ai polmoni della giovane età mal curate, adesso che so che stasera è in salotto a guardare la tv dopo una giornata di lavoro e che domani mattina mi passerà la pagina sportiva del Secolo XIX durante la colazione.

Adesso è tutto più chiaro.





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