mercoledì 10 marzo 2010

MA QUANDO TORNI?

Una serata settimanale.

As usual, si esce dall'ufficio spaccando il minuto e ci si immerge nel freddo vento che vuole ricordarci che - si - siamo a marzo.
Sono già trascorsi due mesi e mezzo dall'inizio dell'anno e tutti noi abbiamo voglia di primavera, di sole e di colori vivaci. Ma continuiamo ad indossare vestiti invernali e proteggerci dal freddo, concendendoci dei tocchi di colore nel make-up e nei bijoux.
E tanti avvenimenti sono passati tra le mie mani e nelle mie orecchie.
Avvenimenti naturali, alcuni attesi per molto tempo, altri che non avrei mai lontanamente pensato potessero accadere. Momenti di vita quotidiana, ma anche no, miei e altrui.
Si attende l'autobus per tornare a casa, al calduccio, per compiere i gesti quotidiani del ritorno all'ovile. Si arriva godendo del tepore casereccio e dell'odore pungente di cibo che giunge dalla cucina: io mi tolgo il giaccone, saluto il cane ed entro in camera. Cena, operazione struccante, pigiama e l'immancabile film in digitale per non dover sopportare le lunghe pause pubblicitarie. Un'occhiata veloce a Facebook, alle mail ed eccoci al momento in cui si aprono le pagine del libro sul comodino.
Sto leggendo l'ultimo romanzo di Scarlett Thomas, "L'isola dei segreti".

E chi di noi non ha segreti, in questo giro di avvenimenti sopra citato? 
 Segreti confidati a fil di voce, segreti resi conosciuti perchè si ha il bisogno di parlarne per trovare conforto dalla solitudine che questi comportano, segreti urlati a squarciagola perchè divenuti insopportabili e segreti che tali rimangono
Nascosti.
Perchè così deve essere. Anche davanti ad un buon bicchiere di vino.

Il giorno del mio compleanno diventerò zia. Avrò un nipotino da Amicadall'accentotoscano, pronta a diventare mamma per la seconda volta e si chiamerà Matteo. E io sarò accanto a lei, al marito e al primo nipotino acquisito Cimicina perchè non voglio perdermi questo evento.
Io e Matteo avremo ben 32 anni di differenza, anche se da quest'anno mi sono autoautorizzata con Supermegasimo a far si che i 32 anni durino un bel po'.
Avrò una torta di compleanno ad attendermi in ufficio, preparata con cura dalla Cucciolacollega, da gustare in compagnia nella piccola e confortevole cucina dell'ufficio.
Avrò un fine settimana alle Terme, in compagnia delle amiche più care e mi regalerò il meeting delle fans italiane dei NKOTB a Bologna o Firenze.

E avrò l'amore che queste persone creano e mi spargono intorno ogni momento della giornata, nel bel mezzo di tutti gli avvenimenti successi e sulla strada del divenire.
Un amore che quasi mi fa dimenticare di porre la fatidica domanda  - e dopo due anni sarebbe anche l'ora di porla - all'amore di una relazione seria, di un fidanzato o compagno che dir si voglia: "Ma, tu, quando torni?".


lunedì 8 marzo 2010

L'ERA DELL'IMBECILLE TRAVESTITO.

Travestito da persona intelligente, si intende.

Perchè stamattina ho riso come una pazza.

Colui che ha un buon lavoro, è visivamente belloccio, discute di filosofia da Berto come se fosse il suo pane quotidiano. Colui che è distratto quanto basta per suscitare tenerezza dell'animo femminile, spiritoso e con una buona dialettica.
La dialettica che imbarca con piacere e - male non fa - una passione per gli hotel a quattro stelle che prenota e paga senza batter ciglio.
Sfuggente per farsi rincorrere. Petulante per tenersi la porta aperta. Non la porta che ha la serratura, quella senza. Colui che è bravissimo nel convincere le persone a farsi trovare da Berto per spiazzarle. Presentandosi con la fidanzata.
Fidanzata che è moglie altrui, per giunta. 

Ma cari amici, lo sappiamo che al cuor non si comanda.
E neanche ai piedi si comanda.

Ieri sera costui ha preso un calcio nel culo.
Non figurato: un vero e proprio bel calcio nel culo. Di quelli che fanno male, non tanto per la botta ma quanto perchè rendono il soggetto in questione quello che è davvero e con cui fare i conti.
Un imbecille travestito da persona intelligente.

Ed immaginando la scena continuo a ridere come una matta, scambiando sms con la persona che ha mirato alle sue chiappe. 
E ricordo una scena di quasi due anni fa di cui sono  stata  la protagonista che, invece dei piedi, ha usato le mani per far posare quattro allegri schiaffoni sulla faccia di un altro imbecille travestito da persona intelligente.
E rido ancora più forte, risentendo il crocchiare delle mie mani.

Io, con le mie amiche, viviamo in quest'era dell'imbecille travestito da uomo per bene.
Ne facciamo parte e la viviamo respirando forte, facendo selezione e pulizia, togliendo la polvere dai travestimenti. Ridendo a volte, per non perdere la speranza.

Prendendoci le nostre piccole soddisfazioni.